Cancro della prostata localmente avanzato La maggior parte dei tumori prostatici localmente avanzati può essere controllata per molti anni con l’ormonoterapia, la radioterapia con irradiazione della prostata e del tessuto circostante, oppure con una combinazione di entrambe. Alcuni tumori prostatici localmente avanzati possono essere completamente distrutti. Nei soggetti di età avanzata che non accusano alcun sintomo, o in coloro che hanno altri problemi medici, potrebbe essere meglio non attuare alcun trattamento, ma limitarsi a effettuare controlli periodici e accertare eventuali sintomi. Questo perché il tumore potrebbe crescere lentamente, e quindi non vale la pena rischiare gli effetti collaterali che potrebbero derivare dal trattamento. Cancro della prostata secondario Se il cancro si è diffuso ad altre parti dell’organismo (nella maggior parte dei casi alle ossa), la terapia ormonale può risultare efficace per molti mesi o anni. Spesso riesce a ridurre le dimensioni del tumore, alleviando sintomi quali stanchezza, difficoltà nella minzione e fastidio o dolore. Sono disponibili diverse terapie ormonali. La chemioterapia può essere attuata se l’ormonoterapia non dà più i risultati sperati. Tab. 2 Benefici e effetti indesiderati del trattamento del tumore prostatico iniziale Trattamento | Benefici | Effetti indesiderati | - Vigile attesa | - Nessun rischio di effetti collaterali- Nessuna perdita di tempo sul lavoro - Nessuno stravolgimento della vita quotidiana | - Il tumore potrebbe continuare a crescere e diffondersi - Il tumore potrebbe dare pressione sull’uretra, con conseguenti problemi di minzione - Ansia per la possibilità che il tumore cresca - Altri trattamenti potrebbero sconfiggere la malattia - Il trattamento potrebbe rendersi necessario in un secondo tempo | - Prostatectomia radicale | - Il tumore può essere asportato completamente- Il controllo periodico del livello del PSA può consentire di accertare tempestivamente l’eventuale recidiva | - L’intervento potrebbe essere tardivo se il tumore si è già diffuso - L’operazione richiede una degenza di una settimana e una convalescenza di 6 settimane - Stanchezza durante e dopo l’intervento - Rischio di impotenza (> 70%) - Rischio di incontinenza urinaria (in più del 40% dei casi a breve termine e nel 20% a lungo termine) - La perdita di sangue può richiedere trasfusione - Rischio di decesso correlato all’intervento (1/500 casi) | - Radioterapia | - Il tumore può essere distrutto completamente- Il controllo periodico del livello del PSA può consentire di accertare tempestivamente l’eventuale recidiva (anche se il risultato è meno attendibile di quello che si ottiene dopo la chirurgia) - Nessuna perdita di sangue - Non comporta interventi chirurgici - Non richiede anestesia | - È necessario recarsi in ospedale tutti i giorni feriali per 6-7 settimane per il trattamento - Stanchezza durata e dopo il trattamento (può persistere anche per qualche mese) - Modifica dell’attività intestinale e cistite sono comuni in corso di radioterapia (circa 70% dei casi) - Possibili effetti a lungo termine sulla vescica e sul retto (2-5%) - Rischio di impotenza (circa 30-50%) - Se il cancro recidiva dopo il trattamento, la ‘chirurgia di salvataggio’ potrebbe comportare rischio di complicazioni | - Brachiterapia permanente ecoguidata (con inserimento di impianti radioattivi) | - Il tumore può essere distrutto completamente- Procedura semplice (richiede un'unica sessione terapeutica)- Ripresa della vita normale in tempi brevi- Efficace quanto la chirurgia- Efficace quanto la radioterapia- Minore rischio di stanchezza e mancanza di energia- Minore rischio di problemi intestinali rispetto alla radioterapia- Il controllo periodico del livello del PSA può consentire di accertare tempestivamente l’eventuale recidiva (anche se il risultato è meno attendibile di quello che si ottiene dopo la chirurgia)- minore rischio di incontinenza e impotenza rispetto alla prostatectomia | - Adatta solo per tumori iniziali selezionati - Richiede la somministrazione di un anestetico - Non disponibile presso tutti i centri oncologici - Può causare bruciore alla minzione per diversi mesi - Se il tumore recidiva dopo il trattamento, la ‘chirurgia di salvataggio’ potrebbe comportare rischio di complicazioni | - Ormonoterapia | - Raramente è causa di diarrea o problemi intestinali- Può essere effettuata ambulatorialmente - Può tenere il tumore sotto controllo per diversi anni - L’efficacia del trattamento si può monitorare tramite il test del PSA - Può essere usata in combinazione con la radioterapia | - Non sarà sufficiente a eliminare tutte le cellule tumorali se attuata come unico trattamento - Può causare diversi effetti collaterali, quali dolorabilità e gonfiore delle mammelle, vampate di calore, incapacità di avere l’erezione e diminuzione del desiderio sessuale - Gli effetti collaterali variano in funzione dell’ormonoterapia usata |
Anche se la chemioterapia non riesce a distruggere tutte le cellule tumorali, può comunque ridurre le dimensioni del tumore e quindi i sintomi. Può, tuttavia, dare adito a effetti collaterali e l’oncologo valuterà attentamente pro e contro del trattamento chemioterapico per il singolo caso.
La chirurgia, per esempio la prostatectomia radicale, non è utile per i pazienti con tumore secondario, ma a volte la TUR (v. pag. 25) può alleviare i problemi connessi con la minzione. La radioterapia può servire per ridurre il sintomo algico se il tumore si è diffuso alle ossa. È possibile irradiare l’osso o l’area invasa. Si parla in questo caso di radioterapia palliativa. Se la colonna vertebrale è invasa, ciò può causare in alcuni casi debolezza, insensibilità o intorpidimento degli arti inferiori (a causa della pressione esercitata sui nervi spinali). Se non si interviene, il tessuto nervoso potrebbe subire un danno permanente. Se avvertite una sensazione di debolezza o insensibilità alle gambe, dovete informare al più presto il vostro oncologo. Se avete delle domande che riguardano il trattamento a cui venite sottoposti, non abbiate timore di chiedere al medico o all’infermiere/a che vi hanno in cura. Spesso è utile predisporre un elenco di tutte le domande che volete rivolgere all’oncologo e farvi accompagnare da un amico o parente. Alcuni pazienti si sentono tranquillizzati se possono avere il parere di un altro medico che li aiuti a decidere sul trattamento. La maggior parte dei medici sarà ben lieta di farvi il nome di un altro specialista per sentire un altro parere, se ciò vi può aiutare. |